Storia dell'Associazione

Ultima modifica 20 luglio 2022

Quando si verificano eventi catastrofici o incidenti di origine naturale e/o artificiale, raramente si focalizza l'attenzione verso quella parte della popolazione che presenta disabilità, in particolar modo sui sordi, pur sapendo che corrono un maggiore rischio rispetto agli altri cittadini. Eppure l'art. 9 comma 1, lettera b) della Convenzione ONU sui diritti dei disabili impone ai governi di garantire l'accessibilità “Ai servizi di informazione, comunicazione e altri, compresi i servizi elettronici e quelli di emergenza”.

In Italia queste leggi, però, non sono adeguatamente applicate tanto è vero che il terremoto di Amatrice avvenuto il 24 agosto 2016, ha messo in evidenza delle falle riguardo alla comunicazione specifica per la popolazione sorda e la  mancanza di un database in cui fossero inserite le persone con disabilità, creando molte difficoltà nella ricerca delle loro abitazioni.

Le conseguenze del terribile evento sarebbero state minori ove i numerosi mezzi di comunicazione, resi prontamente disponibili dopo il terremoto, si fossero giovati di una adeguata rete di accesso alle informazioni per i disabili, soprattutto sordi.

L'obiettivo è quello di dimostrare i vantaggi di una corretta rete di comunicazione realizzata per le persone sorde che permetta un facile ed equo accesso alle informazioni in situazioni di emergenza.

A tal proposito, in concomitanza del terremoto di Amatrice, è stata creata sul social network Facebook una pagina dal titolo “Emergenza Terremoto Sordi - Deaf Earthquake Safety Check” (successivamente chiamata “Emergenza Sordi”) con l'obiettivo di creare un "ponte" di comunicazione volontario tra i sordi, i loro familiari ed i soccorritori per avere informazioni sulla loro ubicazione e dirigere tempestivamente i soccorsi. In tale pagina si è pubblicato un video, contenente la lingua dei segni e sottotitoli in italiano con informazioni, telefoni e servizi disponibili, con una grafica aderente alle necessità dei sordi coinvolti nel terremoto e dei loro familiari.

Nonostante siano presenti convenzioni a livello mondiale, europeo ed italiano per soccorrere i disabili in condizioni di calamità, esiste una grave carenza riguardo alla comunicazione emergenziale mirata ai sordi, per cui una strada facilmente percorribile e praticabile è quella di usare i social network a diffusione capillare.

La comunicazione emergenziale volta ad un pubblico sordo deve essere mirata ed adattata alla sua condizione utilizzando la lingua dei segni, sottotitoli ed eventualmente anche l’audio e successivamente largamente diffusa attraverso i social network come Facebook, Twitter, Telegram e Whatsapp, in quanto rappresentano le piattaforme più usate dai sordi dato che i mass media (come ad esempio la televisione) si rivolgono quasi totalmente a spettatori udenti.

Quanto asserito in precedenza è stato confermato nelle fasi successive al terremoto dell’agosto 2016, in quanto è stata avvalorata l'efficacia di questa forma di comunicazione emergenziale che ha permesso di limitare l'isolamento delle  persone sorde garantendo una maggiore sicurezza. Potenziare le informazioni da inserire tramite i social network al fine di raggiungere tutta la popolazione in situazioni emergenziali è un imperativo morale, garantisce equità e limita l’isolamento.

Un altro punto di notevole importanza è che i disaster managers e/o i coordinatori emergenziali siano adeguatamente addestrati all'approccio e alla comunicazione emergenziale con le persone sorde.

Andando avanti nella nostra missione, ci siamo resi conto che c'è ancora tantissimo lavoro da fare: pregiudizi e barriere da buttare giù, poca accessibilità ai servizi in generale, ma ogni piccolo passo che riusciamo a fare è una grande conquista.


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